Per molti anni, una concezione riduttiva ha relegato le lampade in un ambito limitato: la pubblicità luminosa.
Oggi, una massiccia invasione apparecchi di illuminazione sempre più omologati da esigenze di produzione di massa ha portato alla riscoperta delle possibilità offerte dai prodotti "artigianali", che, in quanto tali, godono di un elevato grado di personalizzazione. Ciò consente di ribaltare il consueto approccio del designer alla lampada: non si tratta di dare forme nuove al paralume che circonda la sorgente - di forma e lunghezza predeterminata - ma si offre la possibilità di uscire dagli schemi classici per sagomare la sorgente secondo le proprie ispirazioni.
A differenza di quanto avviene con lampade tubolari di produzione industriale (erroneamente detti tubi neon), i tubi a catodo freddo consentono al progettista di scegliere la corrente di lampada, quindi la brillanza della sorgente entro un margine abbastanza ampio e, cosa affatto trascurabile, il colore. In questo modo le sorgenti luminose ben si accompagnano alla componente materiale, accentuandone le diverse finiture del metallo impiegato senza mai sovrastarlo.
A questo si aggiunga che una scelta oculata di forme e colori rende l'opera mai invasiva e di grande impatto emotivo.
A lato, alcuni esempi di opere d'arte realizzate con tubi a catodo freddo:
Il linguaggio dell'equilibrio
Opera realizzata dall'artista concettuale americano Joseph Kosuth nell'isola di San Lazzaro degli Armeni, a Venezia, in occasione della Biennale d'Arte 2007. Realizzazione a cura della ditta Neon Lauro.
Love Happens
Opera dell'artista australiana Tracey Emin, realizzata dalla ditta Neolite di Sidney, Australia.
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